28 anni senza una leggenda del rock

24 novembre 1991, i Queen e i loro fan lo ricordano come un giorno che ha stravolto il loro mondo. Ventotto anni fa Freddie Mercury moriva, all’età di soli 45 anni, a causa dell’HIV che nel 1987 aveva scoperto di aver contratto.

Freddie Mercury era il frontman dei Queen e cantò con loro dal 1970 fino alla sua ultima canzone: These Are the Days of Our Lives (uscita nel 1991). Scrisse alcune tra le più importanti canzoni della band britannica, come Somebody to love (A Day at the Races, 1976), We Are the Champions (News of the World, 1977) , Don’t Stop Me Now (Jazz, 1978), Crazy Little Thing Called Love (The Game, 1980), canzoni che molti di noi, se non tutti, conoscono.

Uno dei suoi concerti più famosi è il Live Aid che si tenne il 13 luglio 1985 al Wembley Stadium e al John F.Kennedy Stadium di Philadelphia in contemporanea, per raccogliere fondi per aiutare l’Etiopia vittima di una grave carestia. L’esibizione dei Queen fu indimenticabile e venne giudicata la migliore. Freddie Mercury trascinò tutto lo stadio di Wembley a cantare le loro hit più famose: Bohemian Rhapsody, Radio Ga Ga, Hammer to Fall, Crazy Little Thing Called Love, We Will Rock You e We Are the Champions.

Da quel giorno i Queen diventarono una leggenda e, quando Freddie morì, il gruppo, il vero gruppo, quello originale, finì con lui.

L’anno seguente alla sua morte, ci fu il Freddie Mercury Tribute Concert al Wembley Stadium, un grande evento musicale in suo ricordo al quale parteciparono moltissime star come Zucchero, i Metallica, David Bowie e molti altri. Il ricavato fu devoluto in beneficenza e venne creata la The Mercury Phoenix Trust, un’organizzazione il cui scopo è informare sull’HIV:  in questo modo Freddie continua a lasciare un segno su molte vite.