Il gipeto, estinto come nidificante dalle Alpi all'inizio del ventesimo secolo per la persecuzione umana (ultima uccisione documentata nel 1913 in Valle d'Aosta), è oggetto di un progetto di reintroduzione iniziato nel 1986, che lo ha portato a ricolonizzare la catena alpina.
In volo lo si riconosce per l'inconfondibile silhuette a forma di croce e la coda a rombo; è possibile trovarlo fra i 1400m e i 2400m di altitudine durante tutto l'anno. I suoi principali colori sono il rossiccio, il nero e il bianco.
Si nutre di carogne e vive in zone impervie e rocciose; solitario e territoriale, costruisce il nido su pareti estese e alte, a volte sfrutta vecchi nidi di aquila reale.
Depone due uova, ma solo un giovane viene allevato. Per la ricerca di cibo sfrutta zone aperte come le praterie alpine e i versanti scoscesi delle montagne. Ha la singolare abitudine di farsi bagni di fango.
SCHEDA
Gipeto: Gypaetus barbatus
Ordine: Falconiformi (Falconiformes)
Famiglia:Accipitridi(Accipitridae)
INGLESE:Lammergeier
FRANCESE:Gypaéte barbu
Per maggiori informazioni : Bruno Caula, Pier Luigi Beraudo, Massimo Pettavino. GLI UCCELLI DELLE ALPI.