Il mondo che vorrei

La mia città ideale non è né troppo grande né troppo piccola; è formata da un parco enorme che si trova al centro e intorno ci sono le case.

Le macchine non vanno a benzina ma ad aria e scaricano acqua.

Nelle strade ci sono molte piste ciclabili ben segnalate e protette che permettono di poter andare a scuola e al lavoro in bicicletta.

Gli autobus sono tutti elettrici e non inquinano.

Le case sono antisismiche con un isolamento termico e sono fornite di pannelli solari sul tetto che danno la possibilità di essere riscaldate riducendo il costo dell’energia e senza emissioni di biossido di carbonio e altre sostanze pericolose per l’uomo.

Per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti, ogni casa è provvista della raccolta differenziata che, due volte al giorno, viene ritirata dagli addetti a questo servizio e portata in un grande impianto lontano dalla città dove, grazie alle nuove tecnologie, la spazzatura viene o  riciclata o gettata in un inceneritore che produce  energia e non inquina.

Nelle case e nelle industrie non si utilizzano più materiali inquinanti; la plastica è stata sostituita da materiali biodegradabili.

I cibi, grazie alle coltivazioni biologiche (senza uso di pesticidi, diserbanti, etc.), sono naturali e non sono dannosi per la salute.

Le persone, grazie alle nuove invenzioni (nuovi macchinari, robot), hanno così più tempo, dopo il lavoro, per svolgere attività sportive, culturali e dedicarsi di più alla famiglia.

Nella mia città ideale il sindaco ha stabilito che, per ogni nascita, siano piantati dieci alberi .

Questo è il mio desiderio e spero che fra qualche anno (ma non troppi!!!), questo avvenga per evitare ulteriori problemi di riscaldamento globale e disastri ecologici al nostro pianeta.          

 

Tommaso Sommariva   Classe 2A