Le meraviglie della montagna

Come mai hai questa passione per la montagna ?

E’ difficile da descrivere perché è qualcosa che va oltre la passione: è uno stato d’animo, uno stato mentale. La montagna per me è tutto: racchiude in sé tutti e 4 gli elementi naturali: terra, aria, acqua e fuoco. E’ la dimensione in cui amo immergermi e amo stare.

Chi te l’ha trasmessa ?

Mio papà. E lui che mi ha trasmesso questo “virus”. Originario di un piccolo paese di montagna in Abruzzo, una splendida località turistica a 1.450 metri slm. dove fin da bambino ho passato parte delle vacanze estive ed invernali, è con lui che ho mosso i primi passi in montagna e sugli sci ed è lì che ho avuto modo di conoscere e vivere a stretto contatto con la “gente di montagna”. Poi le nostre splendide montagne hanno fatto il resto.

Tra le varie escursioni nelle nostre valli, qual è quella che apprezzi di più ?

Le nostre vallate sono secondo me tra le più belle d’Italia e d’Europa. Le mie preferite sono la Valle Gesso e la Val Maira. Insieme hanno più di 30 cime oltre i 3mila metri. Se proprio devo dire un nome: Cima Argentera (la regina delle Alpi Marittime)

Quali sono le emozioni che ti dà la montagna? Che cosa ti trasmette ?

La montagna è il luogo dove amo perdermi per ritrovarmi, la montagna insegna ad apprezzare il silenzio ed a ritrovare la propria dimensione”. In queste frasi sono riassunte tutte le sensazioni e le emozioni che provo. Adoro inoltre il “silenzio assordante” che solo la montagna sa regalare, un “silenzio” fatto di acqua che scorre rumorosamente e vorticosamente, dei fischi assordanti delle marmotte, dei richiami degli stambecchi e dei camosci, delle grida delle aquile e…….delle “urla di paura” quando si incrocia qualche serpente come le vipere.

Preferisci la montagna in estate o in inverno ?

La montagna è fantastica in ogni stagione. Osservare la metamorfosi della montagna al cambiare delle stagioni ha qualcosa di miracoloso. Vedere gli stessi luoghi in diversi periodi dell’anno con aspetti, colori e profumi completamente diversi è bellissimo. La montagna è viva, respira, cambia e si evolve come qualsiasi essere umano. E’ un fascino sempre nuovo.

Qual è la vetta più dura che hai affrontato ?

Ce ne sono molte che mi hanno messo a dura prova, quelle che ricordo come le più dure sono la Cima Mongioia 3.340 mt (valle Varaita), la Cima di Nasta 3.108 mt (valle Gesso), Tete de l’Homme 3.202 mt. (Val Maira), Cima Dante 3.166 mt (Valle Po).

Quale consiglio daresti alle persone che vorrebbero diventare degli escursionisti ?

La montagna richiede il rispetto della cultura e delle tradizioni, il rispetto della natura e della biodiversità, il rispetto per l’ecologia, il rispetto per gli animali, il divieto di rumori molesti. Inoltre affrontare la montagna richiede il giusto equipaggiamento, la scelta di itinerari adeguati alle proprie possibilità, la conoscenza di qualche nozione meteo e di pronto soccorso.

In che fascia di età hai cominciato ad avere questa passione per la montagna ?

Vivere la montagna è stata una costante che ha accompagnato tutta la mia vita. Ricordo però due momenti fondamentali: il primo nella fascia dei 15-18 anni quando ho iniziato a percorrere i sentieri di montagna in sella alla mia prima mountain bike e poi, quando ho preso la patente (dai 19 anni in poi) diventando così libero ed indipendente di frequentare la montagna in piena e totale libertà.

Quando vai a camminare o a sciare, preferisci andarci da solo o con qualcuno come amici o famiglia ?

il mio approccio alla montagna è ancora oggi fortemente orientato all’agonismo. I miei trascorsi sportivi (atletica, bici), il desiderio di misurarmi con me stesso unitamente alla ricerca della sempre miglior forma fisica condizionano ancora molto il mio modo attuale di vivere la montagna. Per questi motivi mi ritrovo a viverla in piena solitudine, come una gara, una sfida con me stesso, con le mie sensazioni, con il mio cardio-frequenzimetro, con la velocità media di ascesa e di discesa.