Nel mare ci sono i coccodrilli

 

“Non ricordo bene dove e perché, ma credo di essermi perso, sempre che sia possibile perso quando non si sa dove andare”. Enaiatollah Akbari

 

L’autore del libro è Fabio Geda, nato nel 1972 a Torino, dove vive tuttora. Si racconta la storia di Enaiatollah Akbari, un bambino afghano di etnia hazara, nato a Nava, che compirà un grande viaggio attraverso i Paesi europei per costruirsi un futuro migliore. Viveva insieme a sua mamma, un fratello e una sorella, mentre il padre del protagonista fu ucciso sulle montagne da un gruppo di banditi che assalirono il camion su cui  trasportava merce per conto dei pashtun:  questi ultimi l'avevano obbligato a fare viaggi in Iran per il trasporto delle merci e il padre aveva tentato di rifiutarsi, ma dovette cedere per le minacce di morte alla sua famiglia. Dopo la sua scomparsa, i pashtun si erano rivolti alla madre di Enajat minacciandola di sequestrare i suoi figli e venderli come schiavi. Proprio per questo la madre aveva intrapreso un viaggio con suo figlio per scappare dai pashtun, portandolo, per mezzo di un trafficante, a Quetta. Da lì Enaiatollah, senza la madre tornata dai suoi fratelli, compirà un viaggio attraverso i vari Paesi, tra cui il Pakistan, l’Iran, la Turchia, la Grecia, per poi arrivare in Italia, che chiamerà “casa”. Durante il suo viaggio, incontrerà molte persone che ostacoleranno i suoi sogni, ma altrettante lo aiuteranno a realizzare i suoi obiettivi. Ora Enajat si è laureato e ha addirittura il titolo di rifugiato politico.

Ciò che colpisce di questo libro è il fatto che questo racconto sia una storia vera, realmente accaduta e vissuta davvero da Enajat. Molto bella è l’idea dell’intervista: infatti nel libro alla narrazione del protagonista si alternano veri e propri dialoghi tra i due. Si apprezza il fatto che lo scrittore abbia usato le parole e i modi di dire del protagonista, ma questo ha reso la lettura del libro più difficile e meno scorrevole.


Lorenza Gastaldi e Anna Marino 2A