Non solo bianchi sono cristiani

I CRISTIANI NON SONO SOLO BIANCHI

Da pochi giorni mi sono trasferito a Cuneo con la mia famiglia e vicino al mio palazzo abbiamo scoperto un centro internazionale per la lode cristiana frequentato soprattutto da persone di colore.

Mi ha colpito molto la musica della batteria e i cori spirituals che risuonano per tutta la via, ma in particolar modo la gioia e il coinvolgimento dei partecipanti la Messa, che sembra sempre una festa!

Ecco allora che ho deciso di intervistare il prete che celebra la Messa, Mr. Quarshie David, che vive da 30 anni a Boves, il quale fortunatamente parla anche la mia lingua.

-“Da dove vengono i vostri fedeli?”

-“Vengono principalmente dal Ghana, come me, e dalla Nigeria; altri provengono dalla Costa D’Avorio, Haiti e dal Congo. Contiamo anche circa 30 fedeli italiani. Abbiamo preso in affitto questo locale, un tempo agenzia di viaggio, e ne abbiamo fatto il nostro centro.”

-“In che cosa credete? La vostra e la nostra religione sono uguali?”

-“Crediamo in Gesù Cristo risorto che abita dentro di noi; per questo motivo pensiamo che tutti coloro che predicano Gesù siano santi, anche se peccatori. Infatti abbiamo la luce della fede che ci illumina la strada per la salvezza!”

-“Come si svolge la Messa?”

-“Si canta e si balla, ed i fedeli leggono perfino il brano del Vangelo mentre io predico la Bibbia; ma non c’è un programma prestabilito, in quanto decidiamo sul momento quale lettura fare, in base alle situazioni.”

-“Cosa fate dopo la Messa?”

-“Ogni 6 mesi i fedeli portano il piatto tipico del loro Paese da condividere con tutti per un momento di convivialità. Le altre volte, invece, ognuno torna a casa al termine della funzione.”

-“Cosa vi dite per congedarvi?”

-“Cantiamo e pronunciamo “Alleluia” per 7 volte, e tutti insieme leggiamo l’ultimo versetto del salmo 23:

“Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.”

La persona che ci sta accanto in quel momento pregherà per il vicino e la sua famiglia per tutta la durata della settimana: è un vero e proprio impegno!”

Ci congediamo con una calorosa stretta di mano e la promessa che parteciperemo almeno una volta alla loro celebrazione religiosa: “Shalom” è il nostro saluto finale.