Scopriamo i licheni!

I bioindicatori sono specie animali, piante o funghi particolarmente sensibili a cambiamenti apportati all'habitat da fattori inquinanti e per questo sono utili per determinare la qualità dell’aria. Un esempio sono dunque i licheni, presenti sulle rocce o sugli alberi; questi organismi possono entrare in una morte “apparente”, azzerando le loro forme vitali e riprendendole quando vi sono di nuovo condizioni favorevoli. Si tratta di una simbiosi fra alga e fungo, la cui unione è vantaggiosa per entrambi: le alghe, infatti, sono organismi autotrofi, che si nutrono da soli e ottengono cibo con la fotosintesi clorofilliana, producendo zuccheri e ossigeno, a partire da acqua e anidride carbonica, grazie all’aiuto della luce solare. Il fungo assume gli zuccheri ed, in cambio, fornisce all’alga sali minerali e acqua, utili per questo processo. I licheni si dividono in crostosi, fogliosi e fruttuosi, a seconda della loro struttura morfologica. Possono abitare su qualsiasi strato naturale e sono in grado di vivere dove altri esseri viventi incontrerebbero notevoli difficoltà di sopravvivenza: si definiscono infatti organismi pionieri. Superano i periodi estivi riducendo le loro attività vitali (fotosintesi e respirazione).

Per osservare un lichene bisogna scegliere un albero di almeno 60 cm di circonferenza e apporre sulla corteccia un reticolo: si tratta di due aste di legno collegate da un cordino in modo da formare cinque rettangoli dove osservare le specie con una lente d’ingrandimento. Tale reticolo deve essere posto sulla corteccia dell’albero ad una altezza non inferiore agli 80 cm, in tutti e quattro i punti cardinali, quindi si assegna a ciascun lichene un simbolo che va riportato in una tabella. Bisogna poi riportare, per ciascuna specie lichenica, il numero individuato in ogni punto e poi si calcola il totale della frequenza lichenica a nord, est, sud e ovest. Analogamente si procede per gli altri alberi e infine si sommano tali dati, ottenendo così il numero totale per ciascun punto cardinale. Allora, solo sulla base del colore, si identificano le diverse specie di questi bioindicatori. Per trovare l’indice di biodiversità lichenica (IBL) bisogna dividere la somma delle frequenze licheniche totali dei punti cardinali per il numero totale degli alberi della stazione, trovando la percentuale di licheni, che se supera il numero 40 vuol dire che è di ottima qualità.

 

Alina Grottaroli & Lorenza Gastaldi 2A