Scrittorincittà 2019: intervista a Daniele Aristarco

Oggi, alcune classi di Cuneo, si sono recate al cinema Monviso per una presentazione svolta da Daniele Aristarco, autore del libro "Io vengo da". Questo libro tratta di emigrazione e di persone che, anche se nate in Italia, non si sentono italiane. È una raccolta di storie raccontate da bambini e ragazzi che sono dovuti emigrare per guerre talvolta su barconi o anche a piedi percorrendo centinaia di chilometri senza la sicurezza di riuscire ad arrivare a destinazione, oppure di bambini che non hanno mai viaggiato e che non ne hanno il desiderio. 

La prima domanda è quella su cui si basa tutto il libro:

Secondo lei perchè gli italiani oggi trattano in modo così sgarbato gli stranieri anche se pure loro in passato sono stati migratori?

"Noi all'estero abbiamo vissuto delle esperienze molto dolorose e quindi tendiamo a non raccontarle per vergogna. Ce lo siamo dimenticati non perchè è passato molto tempo ma perchè non lo vogliamo ricordare. Un altro motvo è che purtroppo oggi nel nostro Paese c'è una forte crisi economica e le persone per reagire hanno poche possibilità, o si rimboccano le maniche o sennò dare la colpa ad altri. Ma il problema è che ora gli italiani se la stanno prendendo con i bambini e con persone per bene che non ne possono niente."

Com'è nata l'idea del libro?

"Girando per le scuole di tutta Italia, in ogni classe ho incontrato degli alunni stranieri. Ognuno di loro mi ha raccontato la sua storia. Ognuna di esse mi ha emozionato non da piangere o da ridere ma mi sono sentito parte della storia".

Che emozione prova quando finisce di scrivere un libro?

"Svengo. Ogni scritore ha una scadenza di consegna del libro e allora gli ultimi giorni si lavora ininterrottamente per finirlo e perfezionarlo. Io svengo per stanchezza e dopo la consegna dormo almeno per un giorno".